FABIO MILANI

Convinto che la vita possa non essere, come si dice, “una soltanto” – o almeno che non debba esserlo per forza – ma che al contrario sia possibile vivere nel corso di questi nostri giorni terreni più esistenze, magari diverse e lontane fra loro, cerco da sempre, forse sbagliando, forse no, di dividermi tra mondi in cui essere di volta in volta una persona differente, con differenti sogni e alternativi destini: c’è così una vita fatta di leggi e numeri che m’aspetta dietro la mia scrivania di commercialista, una piena di ritmo e note al cui abbraccio notturno amo abbandonarmi nella penombra delle sale da ballo, una necessariamente astuta e calcolatrice ai tavoli di baccarat o accanto alla ruota della roulette, un’altra sospesa fra l’ebano e l’avorio d’un pianoforte e le righe sottili d’un pentagramma pieno di segni scuri, e ancora una, importantissima, sacra e irrinunciabile, fra le pagine e le parole dei tanti libri amati, fra quelle dei romanzi che da una decina d’anni o poco più amo scrivere. Vite diverse, diverse sorti con le quali, in questi cinquantatré anni, ho tentato di dare un senso al mio stare al mondo.
Mi chiamo Fabio, sono nato e vivo a Roma, amo la letteratura, la musica, l’arte in genere; dormo poco, inseguo la bellezza, coltivo la memoria del passato e guardo il meno possibile al futuro.

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"Le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno. Ricordare una cosa significa vederla – ora soltanto – per la prima volta." Cesare Pavese